Il mulino del vecchio Maggot

Nella verde Contea, al limitare dei campi dorati del Vecchio Maggot, sorgeva un antico mulino che si ergeva fiero accanto al ruscello Brandivino. Il mulino, testimone di secoli di fatica e di prosperità, era custodito da nove valorosi guardiani, discendenti degli antichi Sturoi, la cui eredità era intrecciata al destino della terra che chiamavano casa.

Durante un inverno gelido e implacabile, il ruscello Brandivino, solitamente placido e benigno, si trasformò in un torrente di ghiaccio e furia, minacciando di spazzare via tutto ciò che incontrava lungo il suo corso. Con ardore e coraggio, i nove guardiani del mulino si batterono contro le forze della natura, costruendo imbarcazioni rudimentali per evacuare il secondo piano del mulino, mentre il freddo serrava la loro carne e il vento ululava tra le travi antiche della loro dimora.

Tra i valorosi guardiani vi era Nannina, figlia dei Sturoi e sposa di Roberto, discendente del Vecchio Maggot. Con la sua saggezza e il suo coraggio, Nannina si distinse come una guida e un sostegno per gli altri guardiani, mostrando una determinazione incrollabile di fronte alle avversità.

Ma la prova più grande doveva ancora venire, quando dalle gelide vette delle montagne scesero i Lupi Bianchi, creature feroci e senza pietà, determinate a portare distruzione e morte nella pacifica Contea. Con ardore e abilità, i nove guardiani affrontarono la minaccia dei lupi, difendendo il mulino e i loro cari con le loro vite.

Infine, grazie alla loro determinazione e alla forza dei loro legami, i nove guardiani del mulino riuscirono a respingere gli invasori e a salvare la Contea dalla rovina. Il mulino di Maggot continuò a girare: un faro di speranza e di resilienza nella verde Contea, mentre il ruscello Brandivino fluiva di nuovo libero e incontaminato, portando con sé il ricordo delle gesta eroiche dei suoi guardiani.

“Ti ricordi il giorno in cui ci siamo incontrati?”
“Credevo di essermi perso in un sogno!”